Stiamo assistendo ad un attacco senza precedenti, violento e distruttivo dei diritti e delle condizioni di vita materiali e morali di tutti i lavoratori dipendenti.
Il suo nome è PRIVATIZZAZIONE , sulla quale sembra esserci e di fatto c’è il complice assenso di tutto lo schieramento politico parlamentare, dei sindacati , dei massmedia, dei ceti privilegiati dell’apparato burocratico, dei cosiddetti intellettuali che contano .
E così, quella che chiamiamo crisi, causata e manipolata dai potentati economici e finanziari, la debbono pagare a caro prezzo la parte più debole e meno garantita della popolazione, sulla quale si vengono a scaricare insopportabilmente tutte le contraddizioni e le malversazioni di una classe dirigente irresponsabile prepotente ed opportunista.
La logica demenziale della privatizzazione che , purtroppo, entra anche nei cervelli di tante sue vittime dirette, nella sostanza non è altro che la distruzione dello Stato sociale, le cui conseguenze ognuno di noi esperimenta nella vita di ogni giorno.
Quello che con parola ambigua chiamano NEOLIBERISMO non è altro che lasciare mano libera al privato di fare e sfare come e quando vuole, di diventare lui solo legge e misura, con l’imperio del più forte, ai ricatti del quale, volente o nolente, deve sottostare chi forte non è.
da RIFLESSIONI DI UN INSEGNABTE SOLITARIO, 1994
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